quarta-feira, 16 de abril de 2014

S. Alfonso Maria de Liguori: Considerazioni ed affetti sovra la Passione di Gesù Cristo

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S. Alfonso Maria de Liguori
Considerazioni ed affetti
sovra la Passione di Gesù Cristo

Esposta semplicemente secondo la descrivono i Sagri Vangelisti

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- Indice -


INTRODUZIONE

Dice S. Agostino non esservi cosa più utile ad acquistar la salute eterna quanto il pensare ogni giorno alle pene che Gesù Cristo ha patito per nostro amore: Nihil tam salutiferum, quam quotidie cogitare quanta pro nobis pertulit Deus Homo. 1 E prima scrisse Origene che non può certamente regnare il peccato in quell'anima che spesso considera la morte del suo Salvatore: Certum est, quia ubi mors Christi animo circumfertur, non potest regnare peccatum. 2 Rivelò inoltre il Signore ad un santo solitario, non esservi esercizio più atto ad accendere in un cuore l'amor divino che il meditare la Passione del nostro Redentore. 3 Quindi dicea il P. Baldassarre



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Alvarez che l'ignoranza de' tesori che noi abbiamo in Gesù appassionato era la rovina de' Cristiani: ond'egli diceva poi a' suoi penitenti che non pensassero d'aver fatto cosa alcuna, se non giungeano a tener sempre fisso nel cuore Gesù crocifisso. 4

Le piaghe di Gesù Cristo, dicea S. Bonaventura, son piaghe che impiagano i cuori più duri ed infiammano le anime più gelate: O vulnera, così egli esclamava, corda saxea vulnerantia et mentes congelatas inflammantia! 5

Posto ciò, saggiamente scrive un dotto autore (P. Croiset sopra le Dom. tom. 3) che nulla meglio ci scovre i tesori che son rinchiusi nella Passione di Gesù Cristo, quanto la semplice storia della sua stessa Passione. Basta ad un'anima fedele, per infiammarsi nel divino amore, solamente il considerar la narrazione che ne fanno i sagri Vangeli e vedere con occhio cristiano tutto quel che il Salvatore ha sofferto ne' tre principali teatri di sua Passione, cioè nell'orto degli ulivi, nella città di Gerusalemme, e sovra il monte Calvario. 6

Son belle e buone le tante contemplazioni che sulla Passione hanno fatte e scritte gli autori divoti; ma certamente fa più impressione ad un cristiano una sola parola delle sagre Scritture che cento e mille contemplazioni e rivelazioni che si scrivono fatte ad alcune persone divote; mentre le Scritture ci assicurano che tutto ciò ch'esse ci attestano è certo con certezza di fede divina. Ed a tal fine io ho voluto qui a beneficio

e consolazione delle anime innamorate di Gesù Cristo mettere



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in ordine e riferir semplicemente, con aggiungervi solo alcune brevi riflessioni ed affetti, quel che ci dicono della Passione di Gesù Cristo i sagri Vangelisti, i quali ben ci somministrano materia da meditare per cento e mille anni, e da infiammarci insieme di santa carità verso il nostro amantissimo Redentore.