terça-feira, 3 de julho de 2012

Errori Protestanti - 11 Il Dogma della Transustanziazione

Errori Protestanti - 11 Il Dogma della Transustanziazione


Mons. Ludwig MüllerGv 8,66: “Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui”.
Gerhard Ludwig Müller il nuovo Prefetto della Congregazione per la Fede, nel suo libro "La Messa, fonte della vita cristiana", scrive: "Corpo e sangue di Cristo non significano le parti fisiche dell’uomo Gesù durante la sua vita o nel suo corpo glorificato[...] Corpo e sangue significano qui piuttosto una presenza di Cristo nel segno mediato dal pane e del vino".
Müller in questo modo spiega la transustanziazione: "L’essenza del pane e del vino deve essere definita in un senso antropologico. Il carattere naturale di questi doni [pane e vino] come frutti della terra e del lavoro umano, come prodotti naturali e culturali, consiste nella designazione del cibo e del ristoro delle persone e della comunità umana nel segno del pasto comune [...]. L’essere naturale del pane e del vino è trasformato da Dio nel senso che questo essere ora dimostra e realizza la comunione salvifica."
Tradizionalista Cattolico (3)
In questo post (Clicca Qui…), utilizzando solo la Bibbia, ho già parlato della presenza reale di Gesù Cristo nell’Eucaristia. Visto gli ultimi avvicendamenti mi tocca riprendere l’argomento…
P.S.: La dottrina della transustanziazione non appartiene solo alla Chiesa cattolica, ma anche alla Chiesa ortodossa, conformemente alle decisioni del sinodo di Gerusalemme (1672)
Catechismo Maggiore di San Pio X
607 D. Come è chiamata dalla Chiesa la miracolosa conversione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Gesù cristo?
R. La miracolosa conversione, che ogni giorno si opera sui nostri altari, è chiamata dalla Chiesa transustanziazione.
608 D. Chi ha dato tanta virtù alle parole della consacrazione?R. Ha dato tanta virtù alle parole della consacrazione lo stesso Signor nostro Gesù Cristo, il quale è Dio onnipotente.
609 D. Dopo la consacrazione non resta niente del pane e del vino?R. Dopo la consacrazione restano soltanto le specie del pane e del vino.
610 D. Che cosa sono le specie del pane e del vino?
R. Le specie sono la quantità e le qualità sensibili del pane e del vino, come la figura, il colore, il sapore.
611 D. In che maniera possono restare le specie del pane e del vino senza la loro sostanza?
R. Le specie del pane e del vino restano mirabilmente senza la loro sostanza, per virtù di Dio onnipotente.
612 D. Sotto le specie del pane vi è solo il Corpo di Gesù Cristo, e sotto le specie del vino vi è solo il suo Sangue?
R. Tanto sotto le specie del pane, quanto sotto le specie del vino vi è tutto Gesù Cristo vivente, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità.
613 D. Mi sapreste dire perché tanto nell'ostia, quanto nel calice, vi è tutto Gesù Cristo?
R. Tanto nell' ostia, quanto nel calice, vi è tutto Gesù Cristo, perché egli è nell'Eucaristia vivo ed immortale come nel cielo; perciò dove è il suo Corpo vi è anche il Sangue, l'Anima e la Divinità, e dove è il Sangue, vi è ancora il Corpo, l'Anima e la Divinità, essendo tutto questo inseparabile in Gesù Cristo.
614 D. Quando Gesù è nell'ostia, cessa di essere in cielo?R. Quando Gesù è nell' ostia, non cessa di essere in cielo, ma si trova nel medesimo tempo in cielo e nel santissimo Sacramento.
615 D. Gesù Cristo si trova in tutte le ostie consacrate del mondo?
R. Sì, Gesù Cristo si trova in tutte le ostie consacrate.
616 D. Come può essere che Gesù Cristo si trovi in tutte le ostie consacrate?
R. Gesù Cristo si trova in tutte le ostie consacrate, per onnipotenza di Dio, al quale niente è impossibile.
Etc……
Catechismo della Chiesa Cattolica
1374 Il modo della presenza di Cristo sotto le specie eucaristiche è unico. Esso pone l'Eucaristia al di sopra di tutti i sacramenti e ne fa « quasi il coronamento della vita spirituale e il fine al quale tendono tutti i sacramenti ». Nel Santissimo Sacramento dell'Eucaristia è contenuto veramente, realmente, sostanzialmente il Corpo e il Sangue di nostro Signore Gesù Cristo, con l'anima e la divinità e, quindi, il Cristo tutto intero. (Cc. di Trento: DS 1651) « Tale presenza si dice "reale" non per esclusione, quasi che le altre non siano "reali", ma per antonomasia, perché è sostanziale, e in forza di essa Cristo, Dio e uomo, tutto intero si fa presente ».
1376 Il Concilio di Trento riassume la fede cattolica dichiarando: « Poiché il Cristo, nostro Redentore, ha detto che ciò che offriva sotto la specie del pane era veramente il suo Corpo, nella Chiesa di Dio vi fu sempre la convinzione, e questo santo Concilio lo dichiara ora di nuovo, che con la consacrazione del pane e del vino si opera la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo del Cristo, nostro Signore, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione, quindi, in modo conveniente e appropriato è chiamata dalla santa Chiesa cattolica transustanziazione ».
1377 La presenza eucaristica di Cristo ha inizio al momento della consacrazione e continua finché sussistono le specie eucaristiche. Cristo è tutto e integro presente in ciascuna specie e in ciascuna sua parte; perciò la frazione del pane non divide Cristo. (Cf Concilio di Trento: DS 1641).
1378 Il culto dell'Eucaristia. Nella liturgia della Messa esprimiamo la nostra fede nella presenza reale di Cristo sotto le specie del pane e del vino, tra l'altro, con la genuflessione, o con un profondo inchino in segno di adorazione verso il Signore. « La Chiesa cattolica professa questo culto latreutico al sacramento eucaristico non solo durante la Messa, ma anche fuori della sua celebrazione, conservando con la massima diligenza le ostie consacrate, presentandole alla solenne venerazione dei fedeli cristiani, portandole in processione con gaudio della folla cristiana ».
1381 « Che in questo sacramento sia presente il vero Corpo e il vero Sangue di Cristo, come dice san Tommaso, "non si può apprendere coi sensi, ma con la sola fede, la quale si appoggia all'autorità di Dio. Per questo, commentando il passo di san Luca 22,19: Questo è il mio Corpo che viene dato per voi, san Cirillo dice: Non mettere in dubbio se questo sia vero, ma piuttosto accetta con fede le parole del Salvatore: perché essendo egli la verità, non mentisce" »
1411 Soltanto i sacerdoti validamente ordinati possono presiedere l'Eucaristia e consacrare il pane e il vino perché diventino il Corpo e il Sangue del Signore.

1413 Mediante la consacrazione si opera la transustanziazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo. Sotto le specie consacrate del pane e del vino, Cristo stesso, vivente e glorioso, è presente in maniera vera, reale e sostanziale, il suo Corpo e Sangue con la sua anima e divinità. (cf Cc. de Trento: DS 1640; 1651)

Concilio di Trento
Canoni sul santissimo sacramento dell'Eucaristia
1 Se qualcuno negherà che nel santissimo sacramento dell’eucaristia è contenuto veramente, realmente, sostanzialmente il corpo e il sangue di nostro signore Gesù Cristo, con l’anima e la divinità, e, quindi, tutto il Cristo, ma dirà che esso vi è solo come in un simbolo o una figura, o solo con la sua potenza, sia anatema.
2 Se qualcuno dirà che nel santissimo sacramento dell’eucaristia assieme col corpo e col sangue di nostro signore Gesù Cristo rimane la sostanza del pane e del vino e negherà quella meravigliosa e singolare trasformazione di tutta la sostanza del pane nel corpo, e di tutta la sostanza del vino nel sangue, e che rimangono solamente le specie del pane e del vino, - trasformazione che la chiesa cattolica con termine appropriatissimo chiama transustanziazione, - sia anatema.
3 Se qualcuno dirà che nel venerabile sacramento dell’eucaristia, fatta la separazione, Cristo non è contenuto in ognuna delle due specie e in ognuna delle parti di ciascuna specie, sia anatema.
4 Se qualcuno dirà che, fatta la consacrazione, nel mirabile sacramento dell’eucaristia non vi è il corpo e il sangue del signore nostro Gesù Cristo, ma solo nell’uso, mentre si riceve, e non prima o dopo; e che nelle ostie o parti consacrate, che dopo la comunione vengono conservate e rimangono, non rimane il vero corpo del Signore, sia anatema.
6 Se qualcuno dirà che nel santo sacramento dell’eucaristia Cristo, unigenito figlio di Dio, non debba essere adorato con culto di latria, anche esterno; e, quindi, che non debba neppure esser venerato con qualche particolare festività; ed esser portato solennemente nelle processioni, secondo il lodevole ed universale rito e consuetudine della santa chiesa; o che non debba essere esposto alla pubblica venerazione del popolo, perché sia adorato; e che i suoi adoratori sono degli idolatri, sia anatema.
8 Se qualcuno dirà che Cristo, dato nell’eucaristia, si mangia solo spiritualmente, e non anche sacramentalmente e realmente, sia anatema.
Errori Protestanti - 11 Il Dogma della Transustanziazione