segunda-feira, 22 de fevereiro de 2010

Il motu proprio non si estende ai riti propri degli ordini religiosi


E' un responso datato 15 ottobre 2009, ma è stato reso noto solo ora. L'Ecclesia Dei è stata richiesta di chiarire se, in virtù del motu proprio, i religiosi degli Ordini che, prima della riforma liturgica, godevano di un rito proprio, possano celebrare secondo quegli usi spesso inveterati.

La risposta è purtroppo negativa: il motu proprio concede piena libertà ai sacerdoti, senza necessità di alcuna licenza o permesso, di utilizzare i libri liturgici in uso nel 1962; ma per quanto concerne quelli in uso nei vari ordini religiosi, la questione è demandata ai superiori degli ordini stessi.

A esempio: un francescano può, di propria iniziativa e senza chieder nulla a nessuno, celebrare secondo il messale romano del 1962. Non può invece, fintantoché (campa cavallo) i superiori dell'Ordine non decideranno favorevolmente in merito, usare il Messale serafico utilizzato nel 1962 dal suo Ordine. Notiamo per inciso che, per quanto concerne i Francescani dell'Immacolata, che sono Ordine indipendente, tale consenso dei superiori c'è evidentemente stato. Lo stesso valga per le case benedettine indipendenti dal relativo Ordine.

Ma quali erano gli ordini che godevano di rito proprio? Eccoli:

Francescani

Dominicani

Carmelitani

Serviti

Norbertini

Benedettini

Certosini

Cistercensi


Fonte: Barque of Peter, via Rorate caeli

fonte:missainlatino.it